Lacrime, granelli e confezioni

In questi ultimi mesi mi hanno investito tornado, cicloni, tempeste.
Sono nel bel mezzo di diversi vortici, e non so bene cosa stia succedendo. Dovrei dire negli ultimi anni, in realtà, di cui gli ultimi mesi sono una conseguenza a stretto giro.
Sicuramente, come si dice, quando uscirò dalla tempesta ci vedrò chiaro, ma per adesso vedo solo polvere, che mi va in gola e negli occhi e mi impedisce il respiro e lo sguardo.
Per fortuna ci sono le lacrime, a lavare via i granelli.

Come sempre scrivo per appuntarmi delle cose che mi arrivano, in pancia o nel cuore, prima di rimuoverle nel turbinio dei giorni.
Una è questa: vorrei cercare di imparare a smettere di “confezionarmi” per andar bene.
Una fatica immane.
Una elemosina continua.
Immagino che sia vero ciò che dicono… chi mi ama, o mi ha amato o mi amerà, lo farà per quello che sono, non per quello che potrei essere, per quello che prometto sarò, per parti e pezzi di ciò che sono…
… è l’acqua calda? Pazienza.
Per me non lo è.
Anzi. È una vita che bado a rendere gradevole la confezione e a sistemarne i dettagli…

Ci si sceglie. Ci si riconosce. Dicono.

Già, dicono. Per me è un’esperienza nuova da venire, ancora. Resto in attesa.

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Sospiri

La solitudine è un mostro a 4 teste.

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Ma…

…tutta questa pubblicità? Santa Cleopatra!

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Son d’accordo con voi

Può scoppiare in un attimo il sole, tutto quanto potrebbe finire ma l’amore, ma l’amore no.

Quello che dite è tutto vero, è tutto giusto. Io non dico di no. Solamente che l’amore, se amore è, non puoi spegnerlo soffiandoci sopra un alito di vento.

Però son d’accordo con voi. Dico davvero.

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Vediamo

Ho smesso di fare tante cose. Leggere, per prima.

Scrivere. Per lo meno scrivere davvero, come un tempo. E poi utilizzare il blog per fermare i pensieri e i movimenti del sangue. Ormai c’è Facebook. Purtroppo. Non è la stessa cosa, Lo so. Non lo è assolutamente. Per me nasceva come un surrogato ma, si sa, se non si sta attenti i surrogati presto soppiantano gli originali, è proprio il loro mestiere. E tu nemmeno te ne rendi conto. Sono abili nel loro lavoro, lo sanno fare bene.

E tuttavia… il blog non lo capisco più! Non mi ci ritrovo, non capisco cosa sia successo in questi anni. Vorrei riuscire a scoprire, esplorare, capire di nuovo, accomodarmici. Per adesso sono in un tunnel, nel quale hanno spento tutte le luci. Cerco qualche interruttore.

Vediamo.

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Assenza

Mi manca tutto. Mi manca ogni cosa. Tutto è pensato per due. Ogni cosa. Ogni oggetto. Ogni oggetto ha una storia, lunga. Il dolore è profondo, lancinante. Lo capisco e non lo capisco. A volte mi pare di coglierne il volto, i tratti, l’espressione. Poi fugge via, mi sfugge. E non lo vedo più. vedo ombre.

Mi siedo nella nebbia. E aspetto.

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Stillicidio

Sono infinitamente triste. Sono triste perché le parole muoiono in gola. Si ghiacciano. Poi fluiscono via in lacrime. Ma sono inutili. Del tutto inutili.

Come questi anni trascorsi insieme.

Come questo lutto che non passa mai e mai si compie.

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Inedia

Sento lentamente di morire.

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Nulla

Non c’è nulla, tra le cose che faccio, che desideri davvero.

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Fino a quando

Un’altra notte insonne col cuore che batte a 300 e le lacrime che scendono senza fine. Quanto riuscirò ancora a sopportare questi strali

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